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(718-719-720) pensieri 149

l’incanto, tutte le attrattive, tutta la bellezza, l’ama con ogni trasporto; ma quasi che egli non fosse punto corrisposto, sente ch’egli non è partecipe di questo bello che ama ed ammira, si vede fuor della sfera della bellezza, come l’amante  (719) escluso dal cuore, dalle tenerezze, dalle compagnie dell’amata. Nella considerazione e nel sentimento della natura e del bello, il ritorno sopra se stesso gli è sempre penoso. Egli sente subito e continuamente che quel bello, quella cosa ch’egli ammira ed ama e sente, non gli appartiene. Egli prova quello stesso dolore che si prova nel considerare o nel vedere l’amata nelle braccia di un altro o innamorata di un altro e del tutto noncurante di voi. Egli sente quasi che il bello e la natura non è fatta per lui, ma per altri (e questi, cosa molto piú acerba a considerare, meno degni di lui, anzi indegnissimi del godimento del bello e della natura, incapaci di sentirla e di conoscerla ec.); e prova quello stesso disgusto e finissimo dolore di un povero affamato, che vede altri cibarsi dilicatamente, largamente, e saporitamente, senza speranza nessuna di poter mai gustare altrettanto. Egli insomma  (720) si vede e conosce escluso senza speranza, e non partecipe dei favori di quella divinità che non solamente, [è presente] ma gli è anzi cosí presente, cosí vicina, ch’egli la sente come dentro se stesso, e vi s’immedesima, dico la bellezza astratta e la natura (5 marzo 1821).


*    Oggidí i viaggi piú curiosi e piú interessanti che si possono fare in Europa, cioè nel paese incivilito, sono quelli de’ paesi meno inciviliti, cioè la Svizzera, la Spagna e simili, che tuttavia conservano qualche natura e proprietà. Le descrizioni de’ costumi, de’ caratteri, delle opinioni, delle usanze di questi paesi hanno sempre della varietà, della singolarità, della importanza, della curiosità. Quelle degli altri paesi Europei (salvo nelle usanze, costumi, opinioni popolari,