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296 pensieri (191-192)

credo, a parecchie nazioni, e la s schiacciata dei francesi che manca parimente a noi (28 luglio 1820).


*   Il primo autore delle città vale a dire della società, secondo la Scrittura, fu il primo riprovato, cioè Caino, e questo dopo la colpa la disperazione e la riprovazione. Ed è bello il credere che la corruttrice della natura umana e la sorgente della massima parte de’ nostri vizi e scelleraggini sia stata in certo modo effetto e figlia e consolazione della colpa. E come il primo riprovato fu il primo fondatore della società, cosí il primo che definitamente la combatté e maledisse, fu il redentore della colpa, cioè Gesú Cristo, secondo quello che ho detto, p. 112.


*   Con quello che dice Montesquieu, Essai sur le Goût. Des diverses causes qui peuvent produire un sentiment. De la sensibilité. De la délicatesse, p. 389-393, spiegate la cagione per cui c’interessino tanto le Storie romana e greca, i fatti cantati da Omero e da Virgilio ec. le tragedie ec. composte  (192) sopra quegli argomenti ec. ec. E come quell’interesse non ci possa esser suscitato da nessun’altra storia o poema sopra altri fatti ancorché benissimo cantati, come dall’Ossian, o tragedia d’altri argomenti, quando anche appartengano alla nostra storia patria piú immediata, come agli avvenimenti de’ bassi tempi, ec., e molto meno dalle poesie orientali, e da cento altre belle cose volute e messe in voga dai nostri romantici, che di vera psicologia non s’intendono un fico. Tutto proviene dalla moltiplicità delle cause che producono in noi un sentimento e sono, rispetto alle dette cose, ricordanze della fanciullezza, abitudine presa, fama universale di quelle nazioni e di quei poeti, affezionamento ancorché involontario, continuo uso di sentirne parlare, rispetto venerazione ammirazione amore per quelli che ne hanno parlato, tutte ragioni, la mancanza delle