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gli si convenisse: il ritratto modellato dallo scultore Giulio Monteverde, che fuso in bronzo ha da stare nella sala del Comune di Recanati. Non mai artista fece, né farà forse, più vero e più bello il poeta della ginestra: certo Giulio Monteverde l’ha intuito col genio dell’anima. Quanto dolore in quegli occhi faticosi! quanta forza nella eccelsa fronte! quanta mansuetudine e mitezza nel gracile viso! E lui quale lo amiamo e veneriamo da quaranta e più anni: lui, più che cantor di Consalvo, il Job insieme e il Lucrezio del pensiero italiano.
Bologna, 15 giugno 1898.
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