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sempre facile a cogliere e ne assegnano la partizione a chi voglia cercare i diversi rami. L’originale fu dato alle stampe com'è nello scritto, con i suoi ec. ec. ec.; a tenere avvertito il lettore che lo scrittore appuntava per suo uso a penna corrente, trascorrendo su quel che gli pareva agevole a ricordare. E per ciò la dicitura più d’una volta non finita, ripetentesi, imbarazzata, richiedeva cura speciale dell’interpunzione che lo scrittore lasciò andare un po’ fuor di regola: chi sopravvide la stampa la riprese e imitò di su quei luoghi ov’è con più intenzione corretta. Non avvertenze o note letterarie; né anche accenni a certi passi che l’autore rifece poi o riprese nelle prose o nelle lettere. Il lettore sarà più contento di riscontrarli da sé: noi da vero non ci sentimmo d’inframmetterci a mo' di pedanti nel soliloquio di Giacomo Leopardi; e tanto meno di misurare e determinare, critici frettolosi, l’importanza d’un’opera così personale e complessa e che è a pena nel suo principio. Ci professiamo grati alla erudita diligenza di Mario Menghini, che ci aiuta col riscontro perpetuo delle stampe e del manoscritto e sostiene la più grave parte nel lavoro di pubblicazione. Ci onoriamo di ornare questo primo volume col più degno e grande pregio che