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I Pensieri letterari e filosofici di Giacomo Leopardi che s’incominciano a pubblicare in questo volume leggonsi in originale autografo tra le altre carte le quali, morto l’illustre scrittore (14 giugno 1837), rimasero a Napoli in custodia di Antonio Ranieri. Questi alla sua morte (4 gennaio 1888) legò, come ricordo, alla Biblioteca Nazionale di Napoli i manoscritti di altri suoi, di cose letterarie sia stampate sia non stampate, che erano in suo possesso, prorogata per altro la consegna sin quando venisse a mancare l’ultima di due donne da lui lasciate eredi usufruttuarie. Allora si fece avanti il conte Giacomo Leopardi figliuolo di Pier Francesco e nipote del poeta, e impugnò che nel lascito del Ranieri alla Biblioteca napolitana potessero esser compresi i manoscritti leopardiani, come quelli che appartenevano alla famiglia sua, ed esso il Ranieri se n’era in sue lettere a’ Leo-