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36 i - il narciso


SCENA III

Eco.

Che sventura è la mia?

Ho per rival chi adoro e son gelosa
che s’amino tra lor quegli occhi amati.
Ove s’intese egual miseria? Oh fonte,
fonte per me fatal, tu sola e prima
cagion del mio dolor, fonte odiosa!
A te rabbia di vento, ira di nembo
dal margine fiorito
svelga le amiche piante;
a te d’infausto augel stridulo canto
rompa i sacri silenzi, e sozzi armenti
turbin col piè fangoso
l’antico letto a’ tuoi tranquilli argenti.
Misera! io perdo i voti e tu frattanto
piú superba ne vai del mio gran pianto.
Per non farti insuperbir,
lascerò di lagrimar.
Dirò al labbro e dirò al cor
che, ascondendo il suo dolor,
cessi omai di sospirar.

SCENA IV

Portico pastorale nella casa di Tirreno.

Uranio e Cidippe.

Cidippe.   Pártiti.

Uranio.   Ascoltami...
Cidippe.   Pastor noioso.
Uranio.   Ninfa crudel.
Cidippe.   Lascia il cor nel suo riposo.