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28 i - il narciso


seguir ciò che ragiona al cieco affetto

non la ragion, ma il senso.
Cidippe. (c. s.)
Cosí sprezzarmi? e il soffro? E ancor non torno.
Uranio. Torna, sí, torna al tuo pastor fedele.
In lui non troverai
dispettoso lo sguardo,
disdegnosa la voce;
saran suoi voti i tuoi.
Vivrá col tuo desir, col tuo piacere.
Sará in due cori un’alma, e tu di quella
lo spirito sarai.
Cidippe.   Non piú, crudele...
Uranio. Torna, sí, torna al tuo pastor fedele.
Cidippe. (lo guarda) Uranio.
Uranio.   Idolo mio.
Cidippe. Che chiedi?
Uranio.   Amor.
Cidippe.   Deh, taci.
Uranio. Che? noi merta la fé?...
Cidippe.   Ma non mi piaci.
          Conosco che sei fido,
               ma se non piaci a me, che vorrai far?
          L’affetto è costante,
               gentile è il sembiante,
               ma non ti posso amar.

SCENA VI

Uranio.

Odi, oh crudel... Ma sen fuggí qual lampo.

Tirren m’attenderá. D’uopo è gl’indugi
romper omai. Piú consolato io parto,
poiché ad onta dell’ira in voi ben vidi,