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atto secondo 21


Lesbino.   Oimè!

Narciso ed Eco.   Che vorrai far?
Lesbino. Finir con la mia vita il mio martir.

SCENA VI

Narciso ed Eco.

Narciso. Dolce amica e compagna,

tanto piú cara a me quanto piú fiera.
Eco. La tigre ama la tigre, e a te che sei
sí rigido in amore
piace la crudeltá, piace il rigore.
Narciso. Segui pure il tuo stile.
Eco.   Ah, temo un giorno
le vendette di amor, nume possente.
Narciso. Amor, nume del senso
ha il suo poter da noi. Quasi favilla,
se alimento gli dai, cresce in incendio;
se glielo togli, appena nato è spento.
Eco. Or piú non l’irritiam.
Narciso.   Nulla il pavento.
          Alma forte che ben resista,
               non paventa del dio d’amor.
          Nasce amor da un fral diletto,
               e un vil ozio, un cieco affetto
               lo alimenta entro del cor.

SCENA VII

Eco.

Folle garzon, pietá di te mi prende.

Non tarderá le sue vendette amore.
Cosí amor, me felice,
con un mio sguardo a te piagasse il core!