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Sallustia. Ne’ lievi mali e senno e tolleranza

serbar si ponno. I miei
opprimono col numero e col peso.
Marziano. Tu con ossequio lusinghier procura
vincer Tirata donna.
Sallustia. Pria vincerò gl’indomiti leoni
c le tigri feroci
che quel barbaro cor.
Marziano. Corri allo sposo.
Sallustia. La madre mel divieta.
Marziano. Tempo si ottenga.
Sallustia. 11 di prescritto è questo
al mio esiglio fatai.
Marziano. Questo anche basta.
Noi perderò. Lasciami, o figlia, e spera.
Sallustia. La sorte mia troppo è spietata e fiera.
Padre, addio! Dammi un amplesso,
e ricordati di me.
Poi da te, mio caro sposo,
verrò a tòr l’estremo addio,
con la speme e col desio
di spirar l’alma al tuo piè.

SCENA XV

Marziano.

Sante leggi di fede e di servaggio,

a favor di una figlia
vi sciolgo e vi calpesto.
Questa deggio al mio sangue
forte necessitá di rea difesa.
Ciò ch’io medito è grande.
Virtú regge l’impresa