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che la moneta sia riconiata sopr’altra e la parola Civitas spetti al conio sottoposto, o che male siasi letta ed interpretata.


Indarno papa Innocenzio aveva sollecitato il duca Renato di Lorena, figlio di una sorella di Giovanni di Angiò morto senza prole, a ricuperare la corona tolta da Ferdinando I all’avo di lui. Ma, istituito erede di que’ diritti al trono di Napoli da Carlo del Maine, altro de’ nipoti del re Renato, il re di Francia Lodovico XI, questi li trasmise al delfino Carlo il quale, giovane intraprendente e dato alla carriera delle anni, mal sapea tollerare che altri occupasse quella bella parte d’Italia, che a sè legittimamente riputava spettare. Al che volgendo egli le cure e l’animo, gli si aggiungevano gl’incitamenti del principe di Salerno che, ricoveratosi in Francia, nulla lasciava intentato per nuocere agli aragonesi, e vie più quelli che venivano da Lodovico Sforza, usurpatore del ducato di Milano in danno del nipote Giangaleazzo e quindi nemico acerrimo di Ferdinando, e che prometteva al re di Francia di aprirgli le porte d’Italia e coadjuvarlo ad affrettare la grande impresa; mentre d’altro canto le ambagi di una scaltra diplomazia e la perplessità di alcuni baroni francesi che ne lo sconsigliavano valeano, non fosse altro, a ritardarla. In questo mezzo, il 25 gennajo 1494, venne a morte più di cordoglio che di vecchiaja Ferdinando I, lasciando il minacciato trono di Napoli al figliuolo Alfonso, il cui valore lo aveva parecchi anni addietro salvato, ed era di bel nuovo deliberato a difenderlo fino agli estremi con quell’acuità d’ingegno e con quella prontezza, che talor parve audacia, nell’attuare ogni più ardimentoso divisamento, ond’era salito in altissimo grido tra’ più abili capitani dei tempi suoi.

Non omise Alfonso II di pensare anche alle zecche, nella breve e burrascosa epoca in cui tenne lo scettro; tanto più che, essendo esausto l’erario per le passate guerre sì civili come esterne, e prevedendosi che ingenti somme avrebbe costato quella che ormai si vedea inevitabile, era necessario rifornire