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e più anni ancora la biografia di Piergiampaolo, fino cioè all’epoca della calata di Carlo VIII, nella quale uno dei figliuoli di lui, Alfonso, sappiamo liberato dal carcere ove pare stesse rinchiuso per reati di stato; l’altro, Sigismondo, aver parteggiato armata mano pel re di Francia. Ho detto che le memorie storiche non ci mancano dell’in tutto, perchè fra i baroni che nel 1495 vennero all’obbedienza del re cristianissimo in Napoli, leggiamo anche menzionato il vecchio duca di Sora1. Ora, chi può mai essere quel vecchio, fuorchè il nostro Piergiampaolo Cantelmi?
Il Fusco aveva conghietturato spettare alla zecca di Capua alcuni cavalli di rame, o di bassissima lega, improntati col nome e coi gigli di quel re, molto somiglianti alla seconda varietà de’ sulmonesi. Ripubblico sotto il num. 59 uno di tali pezzi, e qui ne soggiungo la descrizione, annotando fra parentesi le tenui differenze che si riscontrano nei varii esemplari sulla epigrafe del rovescio:
D. krolvs.d.g.r.fr.sic.ie: Tre fiordalisi nell’area; sovr’essi, corona di re.
R. pe.i.pa.can.(ca.)so.alb.(al.)dvx:(d.) Croce ancorata2.
Il dotto napoletano pubblicò eziandio alcuni esemplari di un tipo assai diverso nel diritto da quello dei cavalli da lui, non senza grave titubanza, pretesi capuani, e che si avvicina a quelli d’Aquila, di Chieti, di Manopello e di Ortona, sui quali i tre fiordalisi non istanno sparsi nel campo, ma raccolti entro lo scudo. Vedasi il n. 60 nell’ultima tavola.
D. carolvs.rex.fr.(f.) Arme incoronata di Francia.
R. pe.i.pa.ca. so. al. dvx. Croce ancorata3.
- ↑ Giannone, o. c. III, 603.
- ↑ G. M. Fusco, Intorno alcune monete aragonesi, tav. II, n. 3. — G. V. Fusco, Monete di Carlo VIII, tav. IV, n. 3, 4, 5 e 6. — Cartier nella Revue numismatique del 1848, tav. V, n. 9.
- ↑ G. V. Fusco, o. c., tav. VI, n. 5, 6, 7, 8 e 9. — Cartier, l. c., tav. V, n. 10.