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vasore ancor prima dell’abdicazione di Alfonso II, nel gennajo 14951; e mandati poi suoi ambasciatori ad assistere alla solenne incoronazione di Carlo, ed a prestargli omaggio di fedeltà, ne otteneva in ricambio a’ 18 maggio di quell’anno una litania di capitoli di grazie e di privilegii, tra’ quali quello pure comprendeasi dell’antico onor della zecca, così suonando il tenore del XIX: Che in Solmona si possa battere la zecca in perpetuo, come si batte nell’Aquila, giacchè il re Raniero e il duca Giovanni d’Antegavia concederono ad essa città simil grazia. Carlo VIII rispose: Placet regiae majestati quod in dicta sicla cudatur moneta argentea ejusdem ligae et ponderis quemadmodum cuditur in sicla neapolitana2.
La università ne profittò, dando tosto mano alla stampa dei nuovi carlini, serbata nel titolo dell’argento la bontà prescritta dalle anteriori provisioni de’ principi, e nel peso il consueto dei ferrantini. Ho tratto dal Fusco il disegno di questa rarissima moneta, che do al numero 48:
D. + krolvs:d:g:r:francorv:si:i. Arme incoronala di Francia, nell’area a’ lati dello scudo le lettere k e l, sott’esso in cartello ellittico smpe.
R. + xps:vin:xps:reg:xps:impa: Croce ricrociata e gigliata, chiusa da quattro semicerchii3.
Se scarsa quantità di monete d’argento emise la zecca di Sulmona durante la occupazione delle armi di Carlo VIII, ci si mostra, per la copia dei tipi, singolarmente attiva nella stampa del rame. E valga il vero, non meno di sei varietà precipue di cavalli sono a notarsi, fatteci la maggior parte conoscere dal dotto Fusco; le quali tutte ci porgono dal lato nobile i tre fiordalisi nel campo, non chiusi entro lo scudo, ma sciolti e sormontati dalla corona, e sotto ad essi il cartello colle sigle smpe . Vedansi nelle tavole quinta e sesta i numeri 49, 50, 51, 52, 53 e 54.
- ↑ G. V. Fusco, Monete di Carlo VIII, p. 132, doc. n. VII.
- ↑ Di Pietro, o. c., p. 297.
- ↑ G. V. Fusco, o. c., tav. III, n. 1. — Cartier, l. c., tav. IV, n. 7.