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secondo capitolo, ci mostra da una banda le quattro sigle s*m*p*e* disposte in croce, che prendono in mezzo una rosetta, e all’ingiro la leggenda *r*krolvs*t*, Rex Karolus Tertius, preceduta da un fiordaliso; dall’altra il busto colla tiara e veduto di fronte di san Pier Celestino, circondato dalla epigrafe *s*petrvs*p*, Sanctus Petrus Papa1. Pesa acini 21. Lo si vede intagliato nella quinta tavola al n. 44.

Re Ladislao continuò a tenere aperta la zecca in quella città, devota alla causa dei durazzeschi, e il 28 dicembre 1407 le concedette facoltà di rinnovare il sigillo del comune, che figurava le consuete iniziali s . m . p . e . d’oro in campo rosso, e aveva nel giro la iscrizione sigillvm vniversitatis civitatis svlmonis. Il bolognino di Ladislao, avvegnachè scemato non poco nel peso, è conforme nel tipo al precedente di Carlo, siccome quello che da una faccia ci rappresenta le sigle s . m . p . e ., e nel giro il nome ladislavs.r.; e dalla opposta leggesi intorno al busto di san Pier Celestino .s.petrvs.p., come vedemmo nell’altro2. È del peso di acini 14, e sta al n. 45 della tavola stessa.

Nelle guerre che scompigliarono le province del regno, e specialmente gli Abruzzi, i primi anni di Alfonso di Aragona, il costui competitore Renato di Angiò accordò ai sulmonesi, che per lui avevano parteggiato, la conferma della zecca; del qual fatto, quantunque manchino i documenti nè si trovin monete, pure ci serbarono indubitata notizia e prova i capitoli concessi a quella città da Carlo VIII nel 1495 e dal Lautrec nel 1528, che più sotto riporterò. Ma ricondotti coloro poco appresso alla obbedienza di Alfonso, nuovo privilegio di zecca conseguirono nel 1439 da questo re col diploma che segue:

Alfonsus Dei gratia rex Aragonum, Sicilie citra et ultra farum, Valentie, Hungarie, Ierusalem, Majoricarum, Sardinie et Corsice, comes Barchinone, dux Athenarum et Neopatrie, ac etiam comes Rossillionis ac Celitanie.

  1. Vergara, o. c., tav. XV, n. 1. — Muratori in Argel., I, tav. XXX, n. 1.
  2. Vergara, o. c., tav. XVII, n. 2. — Muratori in Argel., I, tav. XXX, numero 6.