Gioja fra noi Mortali invan s’attende.
Quella man, che da’ concavi alveari 305Invola all’Api il mel, benchè si punga,
Favi però non trae men dolci e cari.
Ma siasi pur come tu vuoi, che lunga
Nostra tenzon saria par troppo, quando.
Per molto dir non fia, ch’al ver si giunga. 310Già siamo al prato or via cantiamo, e in bando
Vadano, Amico, la tua doglia acerba į
E tu stesso il tuo duol tempra cantando. Tirsi.
Poichè cantando il duol si disacerba,
Cantiamo, Alessi: e voi per lo poggetto 315Pascete, armenti miei, pascete l’erba.
Sediamci qui fra i lauri e ruscelletto
Io farò qual Cicala al Sole estivo
Che canta per ardor non per diletto.
Ascoltatemi, o Ninfe, 320Uditemi, o Pastori,
E voi dolci Augelletti, e fere Belve
Fresch’aure, e fresche linfe
O erbe, o frondi, o fiori
O valli, o prati, o colli, o rupi, o selve: 325Canta della sua Clori
Di lei, ch’è prima infra le Ninfe erranti
Tirsi, ch’è il primo infra i fedeli Amanti.. Alessio.
Ed io te sol, te bramo,
Eco gentil, che sei 330Or intorno a quell’antro, or su quel Rio;
Tu narra all’Idol, ch’amo
Ch’ad esso i carmi miei
Volgo, come ho pur volti alma e desìo
E poi soggiungi a lei, 335Che quante ha pene mai Tirsi per Clori,
Tanti sento io placer de’ nostri ardori.