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     Che ti dipinge Amor fiero e tiranno
     Crudo in usar pietà, non che mercede:
Nè vuol, che al lume di Ragion l’inganno,
     E ’l vaneggiar tuo miri, ond’è, che gravi
     90Te di non giusto e volontario affanno...
Non son, non son così pesanti e gravi
     Le catene d’Amor, quai fingi o pensi.
     Nè strali ha che dolcissimi e soavi.
Oh! se questi d’Amor bei rivi accensi
     95E fiori, e fonti, e fere, e rupi, e piante
     Avessero talora e voce e sensi
Dirian, che arene il Mar non ha, nè tanto
     Frondi April, raggi il Sole, e stelle il Cielo
     Quante Amor gioje dona a un cuore amante.
100Non vedi là come in quel verde stelo
     Mostra la rosa coll’accese foglie
     Parte di quell’ardor, ch’in seno io celo?
Mira colà quale d’Amore accoglie
     Fuoco quel giglio, ch’appo lei s’asside,
     105Sotto il pallor di quelle belle spoglie.
Natura in lor, qual fra di noi, divide
     Cura e stimol d’amar: pur questo e quella
     Scherza coll’aura innamorata, e ride.
Tirsi.
Oh! se avesser d’Amor senso e favella
     110Le fere, i fonti, e i fior, che in vago riso
     Scherzan con l’aura innamorata e bella,
Udiresti, o Pastor, quanti diviso
     N’ha Amor da vita, e co’ suoi tristi amori:
     Ti moveriano al pianto Aci e Narciso.
115Io ’l so, se dona Amor gioje, e dolori,
     Io, che sento nell’alma il fero, artiglio.
     Io, ch’amo più de’ fonti, e più de’ fiori.
Felice te, cui fascia asciutto il ciglio
     Amor! Ma o non è ver, che duol nou senti,
     120O amerai tu, come la rosa e il giglio.