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     per boschi o per valli erme e romite,
     O quando sorga, o quando il Sol declini
Sù, sù mie pecorelle uscite, uscite,
     Sù Liete andiam con Tirsi, ove n’aspetta
     60Delia nostra per piaggie alme e fiorite.
Ivi al girar degli occhi suoi, l’auretta
     Vedrem scherzar più dolce intorno al suolo,
     E più bella spuntar co’ fior l’erbetta.
Ivi con l’altre Ninfe accolta in stuplo
     65Clori vedrem, Clori, che in te sol puote
     Far lieve ogni aspra cara, e dolce il duol
Clori sì: tu par sai qual vibri, e ruote
     Virtù da quei bei lumi, e qual mai spiri
     Grazia da quel bel seno e quelle gote.
70Ma tu dubbio ancor taci? ah tu sospiri?
Tirsi.
     Con voce di sospir parlan gli amanti.
Alessio.
     Sì quei ch’han crudo Amore a’ lor desir.
Tirsi.
Sempre Amore ha di fero, e crudo i vanti.
Alessio.
     Anzi fu sempre Amor gioja e diletto.
Tirsi.
     75Ah! che così non dicono i miei pianti.
Alessio.
Troppo il desio inganna, e t’empie il petto
     Di fallaci apparenze, ond’è che insienie
     Or t’affligge, or lasinga un vario affetto.
Com’Uom, se morbo, e grave cura il preme,
     80Talor sognando e vani spettri e larve,
     Fra speme e duol torbido ondeggia, e teme,
Ne, benchè poi coll’ombre il sogno sparve,
     Dubbio si rasserena, o finto crede,
     Col testimon del dì ciò, che gli apparve:
85Così mal cauto a quel pensier dai fede,