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E virtute attrattrice in esso ascose.
5Per abbellir questo mortal soggiorno
L’aurate Stelle in alto al guardo espose,
E i solidi Pianeti al Sole intorno
In distanze ineguali egli dispose.
A questi allor che di sua mano usciro
10Impresse retto nel gettarli il moto,
Ma per brevi momenti indi il seguiro;
Perchè, attratti dal Sol nel centro immoto,
Forman, piegando il vasto corso in giro,
Eterna elisse nell’immenso vuoto.
XIII
Giace gran Donna; di color di morte
Tinta le guance, e lagrimosa il volto,
E al suol rivolge le pupille smorte,
Per non mirar quanto il destin le ha tolto.
5Languido cade il braccio, che sì forte
Il Mondo a soggiogar fu pria rivolto;
Gli antichi esempi di volubil sorte
L’ira del Cielo in lei tutti ha raccolto.
Passaggier, che la miri, or dimmi: è questa
10Quella che fu nella trascorsa etate
Chiara per tante memorande gesta?
Ah! tu piangi, chè in lei le già passate
Glorie più non ravvisi, e sol le resta
Il misero piacer di far pietate.
XIV
Entro a povera culla Iddio sen giace,
E tra fieri tumulti ha in guerra il cuore,
Che a turbargli del sonno anche la pace
S’arma di rimembranze aspre il dolore.
5Sogna, che dietro ad un piacer fugace
Là corre l’Uom ’ve il guida un cieco Amore,
E benchè la ragion mostri fallace
Il suo cammino, ei vuol seguir l’errore.
Quanto, e per chi soffrire a lui conviene
10Gli dimostra il pensiero, e varie forme