Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
229 |
V1
Questa negli ozi suoi mole eminente
Erse l’Arese Eroe, Regia di Flora,
Del genio suo, che il secol nostro indora,
Memoria eccelsa alla futura gente.
5Ferma il piè, Passaggiero, e riverente
L’amena maestà stupido onora:
Mira come negli ozi ei mostra ancora
Le magnanime idee della gran mente.
Già superbo, Cesano, io ti discerno,
10Opra immortal di mille fabbri industri,
A par del nome suo viver’ eterno.
E non sapranno i più rimoti lustri,
Se dell’Arese Eroe, del tempo a scherno,
Fur più grandi le cure, o gli ozi illustri.
VI
E sotto il freddo, e sotto il clima ardente,
Oltre all’ultima Tile e l’Oceàno,
E dovunque sia luogo ivi si sente
La gran possa, Signor, della tua mano.
5Per fuggirti Davidde il Re dolente
Or l’Inferno, ora il Ciel ricerca invano:
Al tuo sguardo divin tutto è presente
Dal Tuo braccio divin nulla è lontano.
La materia a la forma insieme allacci:
10Ma sempre il Fral composto, al fin ridutto
Se l’abbandoni Tu, scioglie quei lacci.
Il tutto senza Te fora distrutto:
Di Te riempi il Tutto, il Tutto abbracci;
Il Tutto in Te si trova, e Te nel Tutto.
VII2
Non scenda no dal sempiterno regno,
Per vendicar Gesù, fulmine, e tuono,