![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
163 |
Ora le braccia poderose e leste
Mirate, e poi ne parlerete appieno.
5Ella è Donna di pace, ed il suo treno
Sono Grazie gentili e Muse oneste,
Ma se nemica mano unqua l’investe,
Ha corno anch’essa, ed ha sul corno il freno.
Ecco ferri ecco bronzi ecco del nero
10Vulcano l’arti, ed ecco quante a noi
Macchine suggerì Nettun guerriero.
Vorrei con l’arme anche mostrar gli Eroi
Ma troppo, ah troppo vince il mio pensiero
L’idea del Padre, che mostrate in Voi.
PAOLO FALCOLNIERI
A che sul tergo Amor sì forti vanni,
Se poi gli batti così tardi e lenti,
Ch’entrat’in questo cor non son possenti
Di cavartene amor dopo tant’anni?
5Mira quel Vecchio antico a’ mostri danni
Se batte i suoi, che non son mai presenti:
E tu Garzone, Arciero, e Dio consenti
D’esser da men di lui, per darne affanni?
Dagli il tuo pigro omai, prendi ’l suo lieve;
10E sia lunga la vita, e breve il male,
Quant’è lungo ora il mal, la vita breve.
E se nol puoi, per l’onor tuo lo strale
Tempra almeno in quel dolce, onde riceve
Respiro un core, o metti giù quell’ale.
TEOBALDO FATTORINI1
Reo del patrio divieto il proprio figlio
Ecco Zeleuco a giudicare astretto:
- ↑ Zeleuco Re de’ Locresi priva se stesso d’un occhio, e dell’altro il Figlio reo d’adulterio.