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Percosso il verbo da sue luci vaghe,
10In guisa si rallegra, e tal diviene
Che par, ch’interamente ivi si appaghe,
E quante volte a rimirarla viene,
Ecco, dice rivolto alle sue piaghe,
Tutto il compenso de le vostre pene.
III1
Poichè del suo fallire Adam s’accorse,
E per vergogna se medesmo ascose,
A passeggiar l’Altissimo si pose
Tra la vendetta, ed il perdono in forse.
5Quando da lungi la gran Donna scorse
Riparatrice dell’umane cose,
Che da quest’erme piagge, ed odiose
Alteramente germogliando sorse;
Eh pera, disse, dell’infausto pomo
10L’aspra memoria, or ch’apparir vegg’io
Colei che l’angue ingannatore ha domo:
Colei, che generando il Figlio mio,
Farà che Dio si rassomigli all’Uomo,
Perchè l’Uom torni a somigliarsi a Dio.
IV2
Questa dell’Universo Arbitra e Diva
Che sovra ogn’altra al gran Fattor diletta,
E pria del Mondo a prò del Mondo eletta,
Da solitaria ascende orrida riva:
5Questa è la Bella, che di Dio la viva
Progenie eterna ha in uman vel ristretta,
E a lei congiunta alteramente e stretta
Tant’oltre và, che all’infinito arriva.
Ben vorria l’alma desiosa, e intensa
10Girsen con ella ove il gran volo estende,
Ma di poggiar sì alto indarno pensa.
- ↑ A Maria Madre di Dio.
- ↑ Tanta fuit dignitas Virginis, ut soli Deo cognoscenda reservetur. — S. Bernardinus.
Zappi. Tom. I. | 9 |