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VI


O Mopso, Mopso, quella tua sì ardita
     Giovenca, per dir vero, a me non piace;
     Quel gir fra tori sì lasciva, e audace
     O mal frutto, o mal fine in lei n’addita.
5Vè là, com’or que’ tori al salto invita
     Inarcando la coda, e come face
     L’arena alzar del suol con piè vivace,
     Bassando il corno inver l’erba fiorita.
Io so, pastor, che del tuo ricco armento
     10Perdendo ancor costei, non t’è gran danno;
     chè più belle di lei n’hai cento e cento;
Ma se fra lor que’ tori un giorno fanno
     Sanguinosa battaglia, ah che pavento
     Vederti pien di scorno, e d’alto affanno!


MARIA SELVAGGIA BORGHINI.


I


Abito eletto e sovra ogni altro altero,
     Che l’interna bellezza orni e non celi,
     In cui par che Natura altrui riveli
     Dell’eterno soggiorno il Bello intero:
5S’io rivolgo talor l’occhio, o ’l pensiero
     In ciò, che in te ripose il Re de’ Cieli,
     Veggio come a Mortai chiaro si sveli
     Del gran poter di lui l’Immenso e ’l Vero.
Onde se un dì fia, che l’età futura
     10In carta legga quanto ha il Ciel raccolto
     Nella tua rara angelica figura;
Dirà colma di duol: misero e stolto
     Mortale, or chi ti guida e t’assicura
     Se a te vedere il vero lume è tolto?


II


E fermo il piè sulle superbe sponde,
     Che il gran Bavaro Eroe famose ha rese,