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della pelle del pericranio, un brano cioè di pelle pilosa per rinnovare e risarcire il cranio denudato dell’operaja dallo strappo fattole dalla macchina.

Il caso, se anche non nuovo — fu prima l’Italiano Tagliacozzi che fece di tali operazioni, pel naso, — è sempre interessante ai chirurgi, per la scienza d’ulteriori esperimenti; dico il caso di risarcire parti lese o morte d’un individuo con le vive e sane di un altro; ciò che in America fu detto «trapiantazione.»

Si offrirono all’uopo tre fanciulle. Fu eseguita sovr’esse l’operazione, certo dolorosa e più ancora tale da sgomentare la fantasia delle pazienti, per la novità singolare a coloro che ignorano i progressi della scienza.

I medici volevano sborsare il prezzo del dolore, cioè le 600 corone alle tre che diremmo sorelle d’amore. «No, no! Sieno devolute ai colpiti dal terremoto!!»

E qui cominciano le caritatevoli note di Vienna, città che in beneficare ebbe sempre il cuore d’oro.

Le offerte di 5000, 2000, 500 corone furono moltissime; e notate, in grandissima parte anonime e non rivelate poscia con quella ipocrita modestia che mette ancora più in vista. Quanti vollero restar davvero sconosciuti tra coloro che diedero non anonimi e in pompa!

Ma un dono fece particolare impressione, anzi commosse l’intera città già tanto commossa.

Una giovinetta dimessamente vestita s’accostò timida e mise sul tavolo delle offerte una catenella da orologio d’argento dorato, sospirando: «Non ho