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in un punto centrale, rimanesse accessibile e col personale a disposizione del pubblico fino a ora tarda, quando ognuno avesse libertà di entrare. Così il cuore e la vasta mente gli suggerirono.

Ebbe il Gentilli il merito di intuire, dirò, la psicologia di questo plebiscito di carità, vero filo d’oro di fratellanza tra popoli. Tanto più volontieri faccio il nome di lui. Se tutti gli istituti avessero agito del pari, ci sarebbe da segnalare un poema della carità.

Il Gentilli poi fece affiggere sui mercati cartelloni giganteschi, con grande orlatura nera, per far richiamo ai soccorsi, quando già questi eran partiti in copia ed affluite le oblazioni volontarie. Ma quei cartelloni dall’orlo nero avevano un aspetto lugubre che aumentava il lutto della città; parevano partecipazioni mortuarie dei periti al popolo della città dai due milioni e mezzo.

Il Gentilli non mise mai innanzi il proprio nome, ed è perciò che io lo pubblico qui adesso.

Ed ecco molti esempj di questo subitaneo amore all’Italia in fatti che successero nell’ambiente della banca, dove non veniva tenuto registro del danaro che si versava ai giornali. Peccato!

Ma prima e da narrarsi uno splendido atto di eroismo a Pilsen, atto che è in sè veramente sublime. Esso, come un profondo spiro d’aria pura, pare allarghi il cuore.

Una povera lavoratrice ebbe scalpita da una macchina la cotenna del capo.

L’ospitale di costà promise 600 corone, dato si trovasse chi fosse disposto a lasciarsi levare parte