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che ho motivi specialissimi per desiderare un felice ritorno....
Ah! i giornali! - sospirò James. - Che disgrazia, per gli scienziati!
L’ingegner Laughton bevve lungamente alla nostra salute, e gli operai ci gridarono il loro entusiasmo. Ma questo non ci impedì, quella sera stessa, di riunirei per un rapido riesame dei nostri disegni.
Ci credereste? Tutto ci parve cosi semplice, cosi perfetto, cosi logico, che riuscimmo a ritrovare la serenità: e la fiducia, e i nostri cuori ripresero il loro ritmo giocondo. James, l’ottimista, affermò che il nostro razzo poteva dirsi la macchina più perfetta ideata dall'uomo fino all'anno 1937. Elogiò il mio esplosivo chiamandolo insuperabile e infallibile. Per ultimo il dott. Piccardi ci rivelò, in brevi parole, le sue ultime scoperte intorno al problema di una vita, almeno vegetale, alla superficie della Luna. Ci disse cose nuove e interessanti, che ci meravigliarono e ci incuriosirono.
Espose certe sue strane teorie sulla vita nei mondi e tentò di convincerci che anche nel nostro globo esistono microscopici organismi cui non è necessario l’ossigeno e che possono reggere a temperature di oltre 50 gradi sotto zero. Ci raccontò la storia di una specie di radiolario ritro-