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Amarezze degli ultimi giorni
Ormai la bella astronave, costruita in alluminio e bene attrezzata all’interno, poteva dirsi pronta alla grande prova. Si stava lavorando alacremente, adesso, al a fabbricazione del pozzo da cui avrebbe dovuto partire. Si intende che dentro il pozzo erano stati disposti giganteschi ammortizzatori capaci, stando almeno ai nostri calcoli preventivi, di attenuare fino al cinquanta per cento gli effetti della brusca partenza. L’astronave, sempre secondo i nostri piani, sarebbe stata collocata sopra una base ad anello, sostenuta dagli ammortizzatori idraulici e tuffata nel pozzo colmo di acqua. Le prime esplosioni sarebbero dunque avvenute nell'acqua; e appena avessero raggiunto l’intensità necessaria per il sollevamento del razzo, sarebbero entrate in azione le molle. In tal modo, ripeto, le conseguenze dell’improvviso balzo nell'aria avrebbero dovuto essere quasi annullate.
D’altro canto, noi fidavamo sullo sforzo delle molle interne del gigantesco proiettile, le cui pareti, come ha già accennato il mio compagno italiano, dottor Piccardi, erano non solo imbottite ma provviste su tutta la superficie interna di