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pressione di quella che gli uomini sono assuefatti a sopportare sulla superficie della Terra.
Il pericolo di essere troppo leggeri
Secondo dubbio: avevamo lungamente discusso con il prof. Piccardi durante la sua permanenza nel mio laboratorio, sulla gravità. Noi dovevamo, gradualmente, è vero, ma con.progressione rapidissima, arrivare. alla velocità di spinta di 11.280 metri al secondo.
Ė noto che questa benedetta faccenda del peso è proporzionata alla massa e per conseguenza alla forza di gravità del pianeta che ci ospita. Sulla Luna, dove la forza di attrazione è sette volte minore che sulla Terra, un uomo normale, che conservasse anche lassù inalterata la propria energia fisica, potrebbe alzare pesi di trecento e più chili e far salti di dieci o quindici metri. Su uno degli asteroidi che circolano tra Marte e Giove, lo stesso uomo compirebbe prodigi straordinari: potrebbe, con lievissimo sforzo, volare, e lanciar sassi oltre i confini ·dell’attrazione del piccolo pianeta. Trasportato su Giove, invece, astro enorme, millequattrocento volte più grosso della Terra, questo ipotetico viaggiatore durerebbe fa