Pagina:Yambo, Luna paese incomodo.djvu/49


— 47 —

si capisce. Tu devi aiutarmi. Chiunque ti chieda di me, tu non ne sai nulla: non ho scritto, non ho dato disposizioni, niente; anche tu stai in pensiero. Invece ogni sera; quando sei certa di non essere veduta da anima viva, vieni qui a portarmi da mangiare.... L’importante è che tu sappia tener la bocca chiusa, specie con.... con mia sorella....

— E anche con i vostri nipoti? — Cecchina sbarrava i grandi occhi color nocciòla.

— Quelli, in ispecie!

La Cecchina giurò che si sarebbe attenuta rigorosamente alle mie disposizioni. Infatti, la sera dopo, la vidi entrare, con circospezione, dall’usciolino di servizio dell’Osservatorio. Ma dietro di lei, vidi anche, con sommo spavento, scivolare una grande ombra: l’ombra di Romilde.... e dietro Romilde, apparvero i due ragazzi!

«Sono perduto» pensai, passandomi la mano sulla fronte madida di sudore. Però nello stesso tempo decisi di accettare la battaglia; anche perché non mi era possibile una qualsiasi ritirata. Cominciai con voce soave:

— Oh! Romilde cara....

Romilde mi interruppe subito, aspra, passando all’attacco. — È più di un mese che non mi scrivi. Ritorni dall’estero e non mi avverti