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struzione del modello che avete visto. Insomma, ecco, in questa nostra vita di tristezza e di attesa, ci conforta un grande amore. Io penso che se Nicola potesse «sentirci», lassú, riprenderebbe la sua fiducia, e vedrebbe piú limpidamente la possibilità di riprendere il viaggio di ritorno. Con questa speranza, da tante sere, io e i miei figli lanciamo i nostri messaggi nell’etere: poche parole: «ci senti? Siamo i tuoi nipoti e tua sorella: Marcella, Silvano, Romilde!» Proprio: con questa speranza. Finora non ha risposto nulla. Ma risponderà!
Cercai di dire qualche cosa di spigliato, di consolante: ma non ero molto in vena, quella sera:
— Forse.... vostro fratello non ha ancora potuto trovare, sulla Luna, quel che è riuscito di trovare a voi, qui.... Un apparecchio a onde cortissime non è un apparecchio comune....
Romilde mi interruppe, pacata.
— Su l’astronave, i viaggiatori avevano portato una specialissima radio per comunicazioni intersiderali. Forse questa radio si è guastata.... ma potranno ripararla. Sí, certo. E io aspetto.
D’improvviso, l’apparecchio radio-ricevente crepitò. Subito la signora rispose, toccando alcuni tasti dell’apparecchiò trasmettitore.