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E l’ossigeno, come tutti sanno, ubriaca piú del vino.

Inutilità di un viaggio prodigioso

15 settembre.

Un altro giorno sta per finire. Che cosa facciamo? Il mondo lunare sarà fra breve seppellito sotto la coltre di ghiaccio e le tenebre copriranno i circhi, i crateri, le pianure sabbiose, gli abissi senza fine. Poi, dalle çreste dei monti, vedremo affacciarsi il segmento di un disco lucidissimo e vedremo, qua e là, distendersi macchie d’argento sul tormentato paesaggio che si stende intorno al razzo. La Terra! Benefico globo, destinato a illuminare le tragiche notti della Luna, noi saluteremo il tuo apparire con commossa nostalgia.

Perché non confessare, in questi appunti, che debbono costituire un documento di verità e di sincerità, che noi ci sentiamo un po’ stanchi e delusi? E vero, abbiamo compiuto il più ardito viaggio dei tempi moderni; è vero, noi ci troviamo sulla superficie della Luna, e forse a quest’ora, sulla Terra, qualche fantasioso scienziato penserà con malinconia alla bellezza di un simile trionfo sulle leggi della materia; è vero, noi ab-