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Sopra Copernico, quindi verso sud, si stende il mare delle Nubi. Guardando attentamente l’orlo destro (est) di questo mare, io scorgo un muro dritto, da qualcuno detto anche umoristicamente «la ferrovia». In realtà non è che una specie di scalino, alto forse 150 m. e lungo un centinaio di Km., che ·contrassegna il parzial e sprofondamento di un altipiano.
Sotto la catena degli Appennini spiccano tre circhi denominati, per ordine di grandezza, Archimede; Aristillo e Autolico. Archimede è un circo regolarissimo con un diametro di oltre 80 Km., quindi quasi uguale a Copernico, ma molto meno alto. Piu in fondo è il gran cratere di Tycho, il cui bellissimo cono centrale si leva a 1500 metri. Intorno a Tycho gli astronomi terrestri hanno notato, prima del fascio di strisce radiali, una specie di anello scuro che manca negli altri vulcani. Quest’anello dovrebbe dipendere da una causa analoga a quella per cui la piramide del Cervino spicca in nero contro le pareti bianche delle Alpi. Le pareti del Cervino so no cosi ripide, che le nevi non possono rimanere attaccate o almeno non vi durano a lungo. Cosí Tycho, sorgendo con un pendio ripidissimo non ha lasciato presa alle ceneri vulcaniche, le quali hanno potuto formare depositi di notevole