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stire» una nuova spedizione. L’ossigeno ha nuovamente riempito i nostri serbatoi.
Questo è il lato debole della nostra impresa: non potremo mai allontanarci dal razzo piú di quello che ci concedono i serbatoi: un’ora al massimo. Noi dunque potremo conoscere la Luna solo per una zona limitata in un raggio di trenta chilometri, tenendo come centro il nostro apparecchio. Bisognerà pensare qualche ripiego, perché, davvero, arrivare alla Luna e non riuscire a vederne che la millesima parte, sarebbe atroce!
quel chè vedono gli astronomi
— Insomma — mi domanda improvvisamente Max Boering, smettendo di mangiare il suo biscotto spalmato di marmellata — gli astronomi della Terra, che cosa possono osservare sulla Luna?
— Secondo gli occhiali che adoprano — rispondo scherzosamente. — Vi sono canocchiali di media potenza e telescopi giganteschi. Bisogna riconoscere che l’America possiede i piú ragguardevoli strumenti ottici: basterà ricordare il famoso telescopio del monte Hamilton, sotto il cielo azzurro della California, la cui lente sola