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— Sarò un grullo, ma...
— Il tu’ babbo che cosa fa, scusa?
— Il mi’ babbo? - e il ragazzo divenne rosso come un pomodoro - Fa... fa... il banchiere...
Il mugnaio diede in una risataccia fenomenale.
— Il banchiere! ma deve aver fallito, a quel che sembra...
— Come sarebbe a dire? - chiese tutto impermalito Ciuffettino.
— Sarebbe a dire, che a guardarti le scarpe si capisce subito che non sei figlio di un banchiere...
— Gua’... le scarpe sono scarpe di campagna.
— E tu sei un bugiardello.
Animo: vuoi, o no, aiutarmi ad aggiustare la macina? Per l’appunto il mio nipote gli è andato al paese... se mi dai una mano, sarai contento. Assieme al pane con il salame ci metterò mezzo litro di vino dolce...
— Che è, aleatico?
— Appunto aleatico!
Ciuffettino alzò gli occhi al cielo, mandò un sospirone, e disse lamentevolmente:
— Vi aiuterò... basta che non mi facciate faticare troppo...!...
Ed entrarono nel mulino.
Si trattava di sgobbare, e per bene: perchè si era rotto un perno della ruota della macina.
Ciuffettino, per un poco, cercò di essere utile all’omuncolo, che, sudando, soffiando, bestemmiando, tirava martellate e piantava chiodi che pareva il ca-