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— Che hai fatto!!...
— Eh!... in fin dei conti, abbiate pazienza, bella educazione di invitar le persone a bere certa roba...
— Tu... osi?!...
— Sì - aggiunse il ragazzo con fuoco - e adesso, ho più fame di prima! Voglio una coscia di pollo o una fetta di mortadella!
— Bene!
Il professor Sotutto prese Ciuffettino, se lo mise sotto il braccio, mugolando, e lo portò per le vie tranquille della Città dei Sapienti, fino alla porta. Costì lo riconsegnò a quella guardia che conosciamo, esclamando:
— Mettete fuori della città questo ignorantello! E se ritorna, prendetelo a calci!
La guardia scaraventò il fanciullo, come se fosse stato una palla di gomma, in un prato vicino.
— Sono morto! - pensò il nostro amico - addio, mamma! addio babbo!
E, credendosi morto, si pose a dormire tranquillamente. Quando si svegliò, il sole era alto nell’orizzonte purissimo.