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— Pochi, ragazzo mio: dodici soltanto.
— Allora muoio per istrada!...
— Calma, ragazzo... calma...
— Ma io ho fame!...
Ciuffettino per la bizza si diede dei pugni sul capo,
A mezzanotte erano al sesto piano.
— Sentite veh, fra poco mi butto a sedere, e non mi muovo più - minacciò il ragazzo, esausto.
— Fa’ pure il tuo comodo, ragazzo mio: d’altronde io son vecchio, ho duecento anni, e non posso mica volare... Quando aveva la tua età, ero capace di far tutte le scale in cinque ore solamente...
All’alba arrivarono al dodicesimo piano. Il dotto ficcò la chiave nella toppa, aprì l’uscio ed entrò, seguito dal nostro eroe che boccheggiava.
Nell’anticamera il vecchio, sedendosi su di una poltrona, mormorò:
— Siedi.
Ciuffettino obbedì, chiedendo:
— Perchè debbo sedere?