Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 67 — |
— Studiano... certo! Ossia: fanno quello che io non ho mai fatto. E me ne trovo bene. Vedi che faccie che hanno!
Si accostò ad un fanciullo e chiese:
— Oh cosino!.. o che leggi, le novelle delle Fate?
Il bambino lo fissò con io sguardo profondo e rispose lentamente: — Leggo la storia greca. E tu che fai? Vuoi leggerla anche tu?
— Io? io vorrei mangiare.
L’abitante della Città dei Sapienti si rituffò nei suoi studi.
Allora Ciuffettino si rivolse ad un altro, che era tutto occupato al microscopio.
— Mi faresti il piacere di indicarmi l’osteria più prossima?
Il fanciullo cavò pigramente gli occhi dall’apparecchio, e bisbigliò:
— Qui non ci sono osterie. Se vuoi andare a scuola...
— Ma io mi sento tirare lo stomaco...
— Qui non si mangia che di sera: il giorno si lavora. Se vuoi andare a scuola...
— A scuola, neanche se m’impiccano! - strillò inviperito Ciuffettino, e continuò il viaggio.
Ed eccolo nella gran piazza della città, dove gli uomini sapienti erano quel giorno riuniti per istu-