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— Bada al lupo mannaro!

— Non vengo!...

— Bada alle infreddature!

— Addio!...

Burchiello si allontanò fischiettando. E Ciuffettino rimase fermo, nel mezzo della radura, con gli occhi al cielo stellato.

— Fidatevi degli amici! - borbottava - Eh! se invece di fare il monello avessi dato retta al babbo e a quel poveromo del maestro... ora sarei a casa, a mangiarmi una bella minestra di fagioli e una fetta di pane imburrata di sotto e di sopra... e la mamma mi farebbe le carezze, e il babbo mi racconterebbe la storia di quando Cocciapelata fu assalita dai briganti... Mah! è meglio non pensarci! E il sor Teodoro? Il sor Teodoro, se mi bastonasse, avrebbe ragione da vendere! Dio, quella bottega, quella bottega! Che rovina! Figuriamoci quando sarà tornato, e avrà visto... quella strage! Mi par di sentirli, gli strilli! Assassino, brigante...! E poi... via, dal babbo! - Senta, il su’ figliolo se lo deve riprendere... - Ma come! - S’immagini che mi ha fatto un danno di mille lire! Sono rovinato... anzi, spero che me le ridarà lei. - Io? neanche se rattopassi scarpe per cento anni di seguito potrei guadagnar tanto da far questa somma. Ah! birbone!... ah! monellaccio!... Mille lire!... - Ma che! di più! Duemila! Centomila! E poi mi ha fatto scappare il gatto, capisce! - Anche il gatto?... - Sicuro! - Vieni qui, manigoldo... vieni qui, che ti voglio far du’ carezze come ti meriti... vieni qui... E io, invece, sono qua, in mezzo al bosco, e ho fame, e ho sonno, e ho paura! Ossia: paura non si potrebbe dire, veramente: ma una specie di uggiolina... Non vorrei incontrarmi nel lupo mannaro...