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e i giornali che trovò in bottega (il sor Teodoro ci teneva, a fare il fabbro-ferraio letterato) ma rovesciò subito un bigonzolo d’acqua sulle fiamme perchè gli pareva che... divampassero troppo. Intanto, Ciuffettino, sempre più accanito correva dietro al gatto, e buttava arnesi, banchi, sgabelli; per ultimo, volendo tirar fuori la vittima da sotto una credenza
dove c’erano delle bottiglie e dei bicchieri, fece cader la credenza: non vi so dire che spicinìo: tutto andò in pezzi: bottiglie, vetri, bicchieri; una rovina senza l’uguale. E il gatto, còlto il momento buono, prese l’uscio e filò in piazza. Allora il nostro eroe, furibondo senza pensare più a nulla, piantò la bottega, e si cacciò a correre disperatamente dietro l’animale: Burchiello, in due lanci, gli fu accosto: e tutti e due, come dèmoni