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Ciuffettino e Mangiavento si raccontarono scambievolmente le avventure che erano loro toccate dopo il tragico distacco.

Quelle di Mangiavento ve le riassumo in poche parole. La barchetta, uscendo per un miracolo dal tenebroso vortice, aveva incontrato un gran bastimento che faceva vela per l’Europa: e l’uomo e il cane erano stati raccolti mezzo morti, dall’equipaggio della nave. Destino volle che, pochi giorni dopo, la vecchia tartana di padron Mangiavento fosse ritrovata, mentre andava all’impazzata, senza una direzione precisa, come un vascello fantasma.

Mangiavento, con l’aiuto dell’equipaggio della nave salvatrice, recuperò il suo battello. Ai marinai ribelli fu inflitta una pena severissima... E coloro che vennero giudicati meno colpevoli, e che si mostrarono sinceramente pentiti, tornarono a far parte dell’equipaggio. Mentre Mangiavento decideva di andare alla ricerca di Ciuffettino, per volere della divina Provvidenza, Ciuffettino navigava su la sua zucca incontro a mastro Mangiavento!

— E adesso, figliuolo mio, - chiese questi al nostro eroe - che cosa vuoi fare?

— Voglio rivedere il mi’ babbo e la mi’ mamma! - esclamò subito Ciuffettino.

E il battello volse la prua in direzione delle coste europee.

Questa volta il viaggio si compì senza incidenti degni di esser narrati. Ormai il periodo delle grandi prove si era chiuso per Ciuffettino.

Prima di toccare terra, mastro Mangiavento disse al ragazzo:

— A te debbo la vita e questa nave. Le buone azioni meritano ricompensa. D’ora innanzi, i tuoi