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XXX.

Dove Ciuffettino ritrova miracolosamente il capitano Mangiavento e il cane Melampo, e poi torna a Cocciapelata, a rivedere i suoi genitori che lo avevano creduto morto.

La sera del quarto giorno di navigazione, Ciuffettino scòrse un punto nero all’orizzonte.

— Una nave, di certo! - esclamò il nostro eroe, tutto lieto, alzando gli occhi al cielo - grazie, buon Dio!... son bello e salvo!

E di fatti, in capo a due ore, il ragazzo si trovava a bordo di una nave. E sapete, miei piccoli amici, che nave era quella? Ve la do ad indovinare in mille! Quella di mastro Mangiavento!

E a bordo Ciuffettino ritrovò il buon capitano Mangiavento, il quale, nel riabbracciare il suo caro ragazzo, pianse di gioia ineffabile: e ritrovò il suo Melampo, che lo coprì di carezze e di linguate: e rivide alcuni dei marinai ribelli, con le faccie contrite,... smorte... con gli occhi lucenti... Ma colui che lo aveva buttato in mare, chiuso nel sacco, non c’era.