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Quando Ciuffettino si fu assicurato che tutti i macacchi avevan chiuso gli occhi, chiamò con grandi voci i suoi sudditi che se ne stavano nascosti fra gli alberi, aspettando l’esito dell’avventura. E ordinò che il campo venisse subito sgombrato dai corpi dei vinti nemici.

I vincitori non posero tempo in mezzo: legarono i macacchi come tanti salami, e poi, riunendosi in gruppi di sette od otto, li trasportarono, volando, ad uno ad uno, su la spiaggia. Li rimisero su le zattere, ruppero gli ormeggi a colpi di becco, e abbandonarono quei vili predoni al loro destino.

E, compiuta questa immane fatica, per tutta l’isola un solo grido, assordante, uscito dalla gola di diecimila pappagalli, echeggiò:

— Viva Ciuffettino XXXV!