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D’improvviso, la navicella incontrò la punta di una roccia sottomarina. Vi fu uno schianto orribile, e l’imbarcazione disparve in un attimo nell’abisso. Ciuffettino balzando in acqua, volle gridare: - addio, Mangiavento! - ma invece ingoiò tre o quattro litri d’acqua salata. Mentre annaspava per nuotare, trovò un punto d’appoggio. E si attaccò a quello, disperatamente. Per un caso bizzarro quel punto d’appoggio si muoveva, e sembrava che avesse la potenza di uscire dal tremendo vortice. Infatti, pochi minuti dopo, Ciuffettino navigava tranquillamente... sul dorso di una balena, grande come un’isola, con una testa che pareva una montagna. Melampo e mastro Mangiavento erano scomparsi. Ciuffettino li chiamò a lungo, con voce angosciosa, ma il ruggito dell’Oceano copriva le sue griad.