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di baloccarmi senza noie di sorta... senza nessuno che mi cacciasse sotto il naso dei libri, o delle penne per scrivere, o delle secchie per lavare l’intavolato dei bastimenti...

Mastro Mangiavento diede un gran sospiro, e alzò gli occhi al cielo, come per dire: - Signore..! non l’ascoltate!..

— Vorrei fare l’imperatore, ecco! - finì Ciuffettino strappando un ultimo pezzo di ciccia dall’osso, e alzandosi in piedi, in atto tragico.

Il marinaio, benchè ne avesse poca voglia, dovette ridere.

— Ma che credi, che anche gli imperatori non facciano nulla?..

— Già, lo credo, lo credo, sì!.. Bella cosa!.. Alzarsi la mattina, e ordinare: - Ehi, portatemi il caffè e latte con i crostini e le scarpe nuove! E poi... portatemi il più bel teatrino di burattini che si possa trovare nel mondo... e anche una scatola di soldatini di piombo... e una ferrovia con la macchina vera, che manda il fumo e fischia, e va avanti e indietro... E poi: - Datemi da colazione: panna montata e confetti... e poi: - Datemi da pranzo: salame e fichi, susine acerbe, e crema alla vainiglia.. e poi:- Preparatemi il velocipede... Che bella cosa! che bella cosa! che bella cosa!

— E pure, vedi, grullo, vorrei che tu provassi per un poco la gioia di essere imperatore... magari delle rane! E poi, son certo che te ne stancheresti subito!..

— Neanche per sogno!.. Magari fossi imperatore delle rane... dei grilli... delle lucertole!..

— Invocheresti subito la tua pace, la tua libertà... e chiederesti di lavorare...

— No, no... è inutile; ho provato con lei: il la-