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Noi già sappiamo che i ribelli volevano trascinare alla causa loro anche i pochissimi che erano rimasti fedeli al capitano.

Il nostro eroe, ridendo in cuor suo per il bel tiro che stava per giuocare ai briganti, andò a prendere a poppa una grossa pertica, poi la ficcò tra il tavolato e la pesante botola di legno che serviva di chiusura del boccaporto. Fece leva, con un vigore che non avrebbe certo trovato in una circostanza normale, della vita e, dopo tre o quattro tentativi, riuscì a sollevare il quadrato di legno, che vacillò un istante

su gli anelli che lo trattenevano al ponte, e cadde, con cupo rimbombo, nel suo alveo. Così la stiva fu chiusa. Allora Ciuffettino passò la spranga di ferro che serviva di catorcio alla botola attraverso agli anelli infitti in questa e sul ponte, e, rialzandosi, tutto sudato, ma soddisfatto, si pose a ballare come un pazzo e a far capriole.

— Ci siete! - diceva, facendo le corna in direzione del luogo dov’erano radunati i marinai - e stateci!...

Melampo rideva anch’esso: ma dignitosamente, sollevando un poco le labbra su le gengive, come fanno i cani bene educati.

Quando ebbe sfogata una parte della propria soddi-