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Ciuffettino, commosso, si accostò al muso di Melampo e vi depose un bacio... quasi fraterno.
— Sei proprio una perla di cane, e ti voglio un bene dell’anima! Quando penso che quel maledetto mugnaio voleva che ti buttassi nel fosso con una pietra al collo!...
— Svelto, Ciuffettino: ora che ti sei un po’ riposato sul mio groppone... attaccati alla mia coda, e nuota con me... Vedi, il bastimento gli è già lontano... se non si fa presto non lo raggiungiamo più...
— Non ci mancherebbe altro!...
Quanto pagherei, Melampo, di poter dare una bella lezione a quei marioli, e di poter salvare Mangiavento!... Povero padron Mangiavento!... Tanto buono, con quel suo fare burbero... Peccato che si diverta a dare degli scappellotti così spesso...
— Forza, Ciuffettino!...
Il cane e il ragazzo nuotavano con la velocità di due freccie verso la nave che appariva come una gran macchia oscura nel fondo del cielo stellato: ma la distanza che li separava dalla méta sembrava non volesse diminuire affatto.