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bevuta, per il freddo, per tutto, insomma, Ciuffettino provò una specie di gran confusione nel cervello, sentì un gran male nel petto, e svenne, ricadendo negli abissi del mare.

— Questa volta è finita davvero per Ciuffettino!... - direte voi che mi ascoltate: e scommetto che ci avete già i lucciconi.. Bravi: è segno siete dei ragazzi di cuore buono. Ma non voglio vedervi piangere: e perciò vi dico subito che, anche questa volta, la Provvidenza volle aiutare Ciuffettino.

E in fin dei conti non sarebbe stato giusto che Ciuffettino fosse finito in corpo ai pesci, dopo il coraggio e l’onestà dimostrata! Non vi pare? C’è sempre un Dio per i buoni!

Dunque il fanciullo cadeva pian piano sott’acqua: ma un salvatore lo raggiungeva nella tremenda discesa, e lo trascinava di nuovo alla superficie del mare. L’aria fresca battè sul volto del ragazzo, e penetrò per le narici nei piccoli polmoni contratti, producendo degli effetti benefici in tutto l’organismo. Dopo pochi istanti Ciuffettino aprì un occhio... e vide accanto a sè il grosso muso, grondante acqua, di Melampo. Gli occhi del buon cane, nella penombra della sera, lustravano di gioia.

— Melampo! - balbettò Ciuffettino... - tu...

— Io, mio bravo figliuolo... Quando ti hanno chiuso nel sacco e poi buttato dal finestrino... io stavo nascosto, dietro certe casse, nella stiva. Se avessi abbaiato, o avessi tentato di difenderti allora avrei fatto peggio. Mi avrebbero ammazzato, e buonanotte. Purtroppo i miei morsi non fanno più male a nessuno... E poi... chi vuoi che abbia paura di un cane senza denti?... Mi sono gettato nell’acqua dopo di te... e in tempo per salvarti, grazie al cielo!