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XX.

In cui Ciuffettino si vendica nobilmente dei suoi carnefici, e salva la vita al capitano Mangiavento

Quando il povero Ciuffettino sentì il freddo dell’acqua che filtrava nel sacchetto, si raccomandò mentalmente al buon Dio... ed invocò il soccorso dei genitori... Ma oramai, per salvarlo, ci voleva proprio un miracolo. Il ragazzo si agitò disperatamente per uscire dal sacco: inutile! Quella tela era così forte!... Provò con le dita, con i denti, a stracciare l’involucro; neanche per sogno! I secondi trascorrevano, e Ciuffettino si sentiva soffocare...

Proprio quando stava per cedere, si ricordò di avere in tasca il temperino che mastro Mangiavento gli aveva regalato... Quello di vero metallo nichele.

Con prestezza incredibile cavò di tasca il suddetto temperino, e si pose a menar colpi furibondi su la tela del sacco... E riuscì a liberarsi con uno sforzo supremo. Ma nel momento che tornava a galla, per la commozione intensa, per la fatica immane, per l’acqua