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Io vi imploro! Aiuto, aiuto.
(riceve un tremendo calcio)
Ecco qua... sono perduto!

Orlando (lotta con il Gigante. Dopo quattro nuovi assalti lo atterra. E poi, ad uno ad uno, abbatte gli altri nemici. È vittorioso. Va a prendere la fidanzata dietro le scene. Isotta è raggiante per la felicità. Le sue belle guancie di legno sembrano lustrate con lo spirito)

Orlando. Scendi pel piano,

bianca fanciulla,
faran le lignee
forti mie braccia,
alla tua candida
come la neve
persona lieve,
tenera culla!

(Orlando suona il famoso corno. Accorre un drago alato con un razzo da due soldi in bocca. I tre personaggi prendono posto sul suo dorso Il drago s’inalza^ sbattendo le ali di carta)

Arlecchino (piagnucoloso).

Oh! come si sta mal su queste squame!

Orlando (al drago).

Al castello, suvvia!

Arlecchino.                         Ma ho tanta fame!

(Fuoco di bengala. Cala il sipario).