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Gano (ipocritamente).

Oh! fior dischiuso all’alba dell’aprile,
fiore umano e gentile!
Amala, Orlando... e salvala!

(indicando le quinte).

Essa, tra quelle roccie
le lunghe chiome inanellate e bionde
nasconde!

Arlecchino. E vicino c’è il giuoco delle boccie.

Gano. E volge i disperati

Sguardi ai pirati
che l’han rapita

Orlando (dimenandosi e correndo di qua e di là, e sbatacchiandosi contro le quinte, in preda alla disperazione).

Oh! mia rabbia, oh furore,
rovina! distruzion, morte, terrore!
Andiamo, andiamo, amici, a liberarla.
lo, colaggiù, non posso più lasciarla!

(apparisce la Fata dei Boschi, con una fiammata di pece greca).