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cond’atto... L’ho dovuto bruciare ieri per arrostire l’abbacchio, povero Facanapa! Me ne dispiace, ma non potevo mica mangiare l’abbacchio crudo. Legna non ce ne avevo più... Che te ne pare, Ciuffettino?...
— A me mi pare che Melampo aveva ragione!...
— Chi è il signor Melampo?
— ... e che i vagabondi e i monelli non trovano mai fortuna nel mondo!
— Cotesto sarà vero: ma io non capisco che cosa c’entrino questi discorsi con Facanapa.
— Ma io spero che lei burli...
— Io??... Per tua regola, caro il mi’ figliolo, io non burlo mai. - E, rivolgendosi ai poveri burattini, immobili ai loro ganci, chiese in tono lùgubre:
— E’ vero, voialtri, che io non burlo mai?...
E i burattini in coro, fiocamente:
— E’ veeero! è veeero!...
— Dunque, rassegnati, e buonanotte - concluse Spellacane, attaccando alle mani di Ciuffettino che faceva degli sforzi disperati per liberarsi, un cordoncino di seta - vedrai che in fin dei conti, il mestiere del burattino gli è un mestiere divertente!
— Eh! ma io sono un ragazzo che il burattino non l’ha fatto mai...
— Ci sono tanti uomini con la barba lunga, che lo fanno tutti i giorni...
— E poi la parte di Facanapa non mi piace.
— Oh! oh! - disse ii burattinaio, aggrottando le sopracciglia - Non ti piace!... Ma il padrone sono io, qui... ditelo voi, zucche di legno: sono o non sono il padrone...?
E i poveri burattini: — Siii... siii...
Il pubblico, in platea, s’impazientiva. Già qualche ragazzo più coraggioso degli altri aveva cominciato