Pagina:Yambo, Ciuffettino.djvu/113


— 99 —

venne addirittura feroce. I due avversari si acciuffarono, e a furia di divincolarsi, di indietreggiare, inciamparono in una sedia e caddero sul tavolato: poi, sempre lottando, ruzzolarono in platea. Figuratevi il putiferio dei ragazzi colà adunati per la grande rappresentazione!...

Orlando, che aveva cominciato a piangere su i casi della bella fidanzata e stava lanciando invettive ai perfidi maganzesi, dovè troncare a un tratto una scena madre, restando immobile, con le braccia penzoloni, le gambe in aria, in balìa dei nemici miscredenti,

perchè il burattinaio, attaccandolo ad una quinta precipitosamente, si era gettato fuori dell’usciòlo del palcoscenico.

— Che cos’è - urlò il burattinaio con un vocione da orso malato ai bronchi - che è successo? Chi è che fa tanto chiasso? Ora vi accomodo io...

Bisogna sapere che quel burattinaio si chiamava Spellacane, ed era il terrore dei poveri burattini, e lo spavento dei ragazzi del paese.